L’edificio, una struttura sanitaria privata di eccellenza per la diagnostica, sorge a Zafferana Etnea. Il lotto interessato, prospetta per due lati opposti, su strada con un dislivello di circa quattro metri; da qui l’idea di avere due diversi ingressi collegati da una rampa esterna e da un ascensore interno. L’edificio è costituito da tre piani fuori terra più uno cantinato destinato a garage, due piani come centro polidiagnostico e all’ultimo piano, di dimensioni più limitate, l’alloggio del custode. L’organizzazione planimetrica è costituita da tre corpi disposti ortogonalmente tra di loro in modo da creare diversi ambiti di pertinenza. L’ingresso dal lato a monte, tramite la grande rampa, è messo in comunicazione con la corte principale, posta al livello della strada a valle. La logica progettuale, è basata sulla giustapposizione di volumi puri distinti tra loro per la differenza cromatica e l’impaginato delle aperture, che qui, mediante l’uso di infissi seriali in alluminio-acciaio, mostrano l’organizzazione funzionale e distributiva degli interni. L’idea è stata quella di incastonare, in un terreno a forte pendenza una architettura dal linguaggio assolutamente contemporaneo, in modo da caratterizzare questo brano di città, finora privo di una vera e propria identità.