[:it]L’intervento progettuale recupera il fascino di un antico caseggiato – un vecchio palazzo baronale con gli annessi fabbricati agricoli destinati un tempo alla conduzione del fondo – riconsegnando all’organismo edilizio una nuova funzionalità.
L’edificio, Palazzo Seminara, è immerso in un lussureggiante agrumeto e inserito su uno sfondo di pregevole valore paesaggistico e ambientale. Giace infatti ai piedi del vulcano, a 150 metri s.l.m., in una posizione panoramica che guarda l’intera costa jonica da un lato, e la zona montana dell’Etna dall’altro, nel punto di congiunzione di tre antiche contrade.
Il recupero di una struttura esistente, inserita in tale contesto territoriale e traccia di un’antica memoria architettonica e culturale, è stato finalizzato ad una sostanziale conservazione assicurandone però un rinnovato uso, coniugando bellezza, comfort e rispetto verso l’ambiente.
Agli inizi del secolo l’edificio era essenzialmente adibito alla produzione del vino ed il fondo coltivato interamente a vigneto, da qui la presenza del palmento con annessa cantina. Qualche decennio dopo, invece, a causa del modificarsi dell’economia agricola, tale tipo di produzione è stata soppiantata con una piantagione di agrumi.
La nuova proprietà si impone sull’ambiente circostante, incantata, permeata dal fascino di memorie di un vissuto lontano, di abitudini passate e sensazioni ormai sbiadite dalla storia e dal tempo. Questo è ciò che si cela dietro la maestosità dell’antico palazzo, narratore e riflesso stesso della storia: prima residenza, palmento, cantina, oggi struttura ricettiva “rocca delle tre contrade”.
Lo spazio esterno: è stato completamente recuperato con la ripulitura degli antichi terrazzamenti ed il rinvigorimento delle specie arboree esistenti, degli agrumi e di quei maestosi alberi, come il pinus pinea e la magnolia grandiflora, testimonianza dell’antica ricchezza del podere.
Una serie di percorsi di risalita consente di raggiungere più agevolmente, dal basso del giardino, l’ampia terrazza a basamento del palazzo dalla quale si gode di un magnifico panorama.
Uno degli antichi terrazzamenti di limoni, arricchiti con l’inserimento di accurate specie arboree ornamentali, si è trasformato in una suggestiva vasca d’acqua, dove l’orizzontalità dell’azzurro artificiale si dissolve nell’infinito, confondendosi con il colore naturale del mare. L’acqua sfida il vuoto, con un sistema di “sfioro” nascosto sul muro retrostante, e quasi galleggia sulla pietra lavica miscelandosi visivamente con il cielo e con l’orizzonte della costa ionica.
L’agrumeto è il cuore del giardino: limoni, aranci e mandarini occupano le terrazze assolate e riparate dai venti, scanditi dall’antica, semplice e ripetitiva cadenza dell’impianto, le cui generose fioriture di zagare profumate addolciscono l’aria.
Numerose piante di ortensia riempiono gli angoli oscuri dell’agrumeto, agapanti azzurri e bianchi seguono un equilibrato e armonico contrappunto.
L’edificio ha un’anima antica e un’atmosfera accogliente. La storia traspare anche dai muri e a noi piace respirarla.[:]